Diario dal 11 al 15 Novembre
Io con la mia squadra formata da Gabriele Rametta (collega e attore della compagnia VAN Verso Altre Narrazioni) e Francesco Gamba (altro autoctono del Deveys) siamo andati ad orario apertura all’archivio del CesDoMeO accolti dalla gentilissima Beatrice che si offre di aiutarci in questa ricerca in maniera molto intraprendente e disponibile. E’ grazie a Marco Rey ed al suo sostegno se siamo riusciti facilmente ad entrare in contatto con questa realtà.
Appena entrati la vista è quella di due manichini in vesti rituali classiche giaglionesi. Dopodiché lo spazio del CesDoMeO è uno spazio in realtà ristretto ma pieno di quaderni e libri. Beatrice ci mostra i vari ripiani della biblioteca del CesDoMeO, da poco ampliata da libri provenienti dalla biblioteca di Giaglione. Esponiamo il nostro progetto a Beatrice e la nostra intenzione di cercare quante più storie, racconti e fiabe dei nostri luoghi; lei subito inizia con entusiasmo a tirar fuori tutto ciò che ritiene inerente. Iniziamo con una raccolta titolata “Racconti di montagna”, è una raccolta di diversi volumi, ognuno incentrato su temi diversi. Quello che ci ha affascinato di più è quello inerente ai racconti dei partigiani delle valli, al suo interno abbiamo potuto trovare innumerevoli racconti scritti da diverse tipologie di autori: da dei temi scolastici di alcuni bambini degli anni 50 a racconti di fantasia o a storie vere e proprie raccontati da storiografi locali. Un’infinità di materiale ha subito attirato la nostra attenzione.
Un altro libro tirato fuori da Beatrice si mostra come materiale estremamente fertile per la stesura della drammaturgia: una raccolta di detti e aneddoti in occitano raccolti nel comune di Bardonecchia. Questo lo troviamo ideale in primis per la facilità nell’inserire dei proverbi o dei modi di dire all’interno della drammaturgia. Infatti non avendo piena conoscenza e pratica di queste lingue la nostra intenzione è quella di non rischiare di fare un testo interamente in lingua, andando incontro a delle difficoltà in primis di scrittura ma in secondo luogo anche di pronuncia durante la messa in scena. Questo tipo di lavoro invece ci permette di ibridare facilmente il linguaggio, utilizzando dei modi di dire in lingua, la cui fattibilità anche fonetica è più facile da lavorare per gli attori, e sicuramente rende l’idea di un patrimonio collettivo passato senza dover andare a trattare con un’inevitabile superficialità questi temi e queste lingue. E da qui arriviamo ad un’altra raccolta che ci ha di nuovo affascinato: tre piccoli volumi che contengono un’insieme di fiabe occitane. Sono fiabe in lingua, quali più lunghe quali più brevi. Anche questo ci è sembrato un ottimo possibile format per inserire queste tradizioni all’interno del testo, decantare una poesia occitana radicata in queste terre è un modo ottimo per ricreare un immaginario, oltre che per dare un valore estremamente poetico alla lingua utilizzata. Per quando riguarda la traduzione e la pronuncia di questi testi si è messo a disposizione un altro attore del CesDoMeO: Matteo Ghiotti. Si è dimostrato estremamente interessato e disponibile a mettere a disposizione le sue conoscenze in questo campo. Infatti una cosa che abbiamo compreso è che è raro trovare una realtà che effettivamente dia una vita a tutto questo materiale. C’è stato un grandissimo lavoro di catalogazione, di archivistica e di lavoro sul campo per andare a reperire tutto il materiale, ma più complesso è riuscire a dare forma concreta e dignitosa a questo materiale sulla scena, che sia teatrale, ma più in generale artistica. Per questo motivo questa giornata ci ha motivato molto e ci ha fatto capire il valore del progetto che abbiamo intrapreso, nonostante tutta la fatica e le difficoltà che inevitabilmente richiederà.
Siamo pronti ad iniziare con le interviste, siamo molto emozionati e speriamo che ciò che abbiamo imparato possa guidarci nel far breccia nel cuore degli anziani di questi luoghi. Sarò accompagnato da Luca Garnero, giovane abitante della valle residente ad Almese, con alle spalle un percorso da attore ed una laurea in lettere moderne all’università di Torino. Inizieremo la nostra ricerca dal paese di Exilles, terra in cui io son cresciuto e, quando riesco, vivo.