Diario del 27 novembre

Al nostro risveglio le strade sono bianche e la neve scende a fiocchi. Ci sentiamo io e Luca e decretiamo l’impossibilità di raggiungere Bardonecchia, e più che solo questo fattore anche il fatto che con questo tempo nessuno sarebbe mai uscito. Rimaniamo quindi ognuno a casa sua e in videochiamata continuiamo il nostro lavoro con Marco Gay di stesura del testo. Iniziamo ad abbozzare in maniera concreta le varie scene. Il tema che diventa sempre più centrale è l’arrivo della città nelle borgate ormai quasi disabitate. Ispirati dal signore di Mompantero e dai racconti del giovane Lorenzo creiamo i personaggi di Pinin e Steu, due anziani sempre vissuti nella borgata, e diamo vita anche al personaggio di città che arriva nella borgata. Iniziamo ad ipotizzare come titolo, sempre sotto consulenza di Renato Sibille, L’etounantë istouarë dla môr d’un bourjà, ossia “Lo strano caso della morte di una borgata”.

Oltre a questo lavoro ho continuato a visionare il materiale fotografico e di interviste svolte nei giorni precedenti. Sono molto soddisfatto di quanto raccolto, infatti dalle varie interviste si percepisce da parte delle persone intervistate una grande voglia di condivisione del loro passato. Credo infatti dopo questi giorni che questo progetto nasca da una necessità recondita della valle giovani e non.
Gli abitanti della valle per quanto ormai si stiano allontanando sempre di più da questo universo ne rimangono comunque sempre parte. Infatti anche un giovane, nel momento in cui oltrepassa la barriera degli anni, inevitabilmente si riconosce in tutto questo immaginario. Anche queste lingue pur non essendo più vive come un tempo restano nella memoria collettiva di questi luoghi. In fondo, come si dice riferito ad altro, ma credo possa valere anche in questo senso, la mela non cade mai lontana dall’albero. Il nostro albero e le nostre radici vanno in profondità nelle montagne della nostra valle, il tronco si può spezzare, i rami cadere e le foglie seccare, ma le radici restano e per sempre resteranno salde e saranno nutrimento delle generazioni future.